C’è un detto popolare che recita: “Le vie del Signore sono infinite”, ma probabilmente non avete ancora incontrato quelle di waveco®. Abbiamo visto nel corso del tempo quelle che sono le funzionalità della tecnologia applicata alle proteine animali, ai vegetali, ma vediamo oggi come gli ultrasuoni focalizzati di waveco® agiscono sui liquidi e nello specifico sugli oli aromatizzati.
Vediamo nello specifico quali sono le differenze fra il metodo tradizionale ed il risultato mediante l’utilizzo degli ultrasuoni focalizzati.
L’olio aromatizzato nasce nella cucina per la necessità di poter completare un piatto col classico giro di olio ma che al tempo stesso avesse un aroma che andasse a dare quel tocco in più o raggruppava il bouquet di sapore che si trova nel piatto. Gli oli aromatizzati, vengono prodotti in un primo momento semplicemente aggiungendo l’agente aromatizzante all’olio e lasciato in “macerazione” per qualche giorno affinchè si avesse l’aromatizzazione.
Con l’avvento della bassa temperatura e del know-how ottenuto sulla tecnica, gli Chef hanno iniziato a preparare gli oli aromatizzati avvalendosi di tale tecnica che permetteva di incidere maggiormente il sapore dell’agente aromatizzante agli oli. Tuttavia, portando un olio a 60 – 65° per tempi che arrivavano anche a 4 ore c’era la naturale conseguenza della destrutturazione della composizione dell’olio andando così anche a denaturare quelle che erano le caratteristiche dell’olio stesso.
Con waveco® lo scenario cambia radicalmente.
Abbattiamo totalmente le temperature, di conseguenza l’olio non sarà denaturato dall’utilizzo di temperature che compromettono struttura e sapore dell’olio. Acceleriamo il processo: bastano soli 60 minuti di maturazione spinta© e 2 ore di riposo.
I vantaggi nell’utilizzare la maturazione spinta di waveco® per la realizzazione dell’olio è quella di sfruttare l’azione omogeneizzante ed emulsionante degli ultrasuoni focalizzati per legare in modo più intrinseco l’agente aromatizzante all’olio. Sfruttando anche l’azione estrattiva del processo, possiamo realizzare gli oli anche con “elementi di scarto” come foglie di sedano, noccioli di ciliegia o con tutto ciò che potrebbe finire nello scarto. Ottimizziamo così anche la gestione dello spreco.