La tradizione culinaria italiana è ricca di preparazioni lunghe e delicate che permettono di andare ad esaltare le qualità di particolari tagli di carne che per
natura risultano meno morbidi e più difficili da cucinare.Uno di questi è sicuramente il “cappello del prete”, un taglio che fa parte dei muscoli della spalla del bovino ed è caratterizzato da una ricca presenza di tessuto connettivo.
Questa sua conformazione rende le sue carni particolarmente tenaci, che per essere consumate al meglio devono essere necessariamente sottoposte a trattamenti di frollatura e lente e prolungate cotture in cucina; a discapito però di un sensibile calo di peso e inevitabilmente andando incontro ad una perdita dei principi nutrizionali ed organolettici proprio perché i tessuti troppo sfibrati rilasciano gli umori in esso contenuti.
Per superare queste difficoltà e ottenere una pietanza morbida al palato andando a risparmiare anche moltissimo tempo nella preparazione è possibile utilizzare waveco® e la sua maturazione spinta©: grazie a questa innovativa tecnica, riusciamo ad evitare il periodo di frollatura della carne ed ottenere un alimento che preserva tutte le delicate qualità nutrizionali, raggiungendo inoltre un risultato ineguagliabile sotto il profilo della morbidezza e della succosità.
Mettiamo alla prova waveco® con la realizzazione di questa ricetta: “cappello del prete al pepe nero Sarawak“.
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